Lectio Magistralis di Fulvio Irace: L'intimité dalla camera da letto ai social media
Categoria
Professione
Comunicazione
Modalità
In presenza
Organizzato da
Altro organizzatore
N° incontri
1
Date e Orari
21/05/25, 15:30
Luogo
Palazzina Reale di Firenze SMN, p.zza della Stazione 50
Allegati
Fondazione Architetti Firenze e Selfhabitat Cultura presentano alla Palazzina Reale la Lectio Magistralis di Fulvio Irace: architetto, storico dell’architettura e del design, curatore di progetti e mostre internazionali, autore di un complesso recente lavoro di ricerca sul mondo della casa quale spazio intimo e privato.
L’evento rientra nella rassegna Lezioni di Design 2025 curata da Patrizia Scarzella, organizzata da Selfhabitat Cultura con la collaborazione di Fondazione Architetti Firenze e ISIA Firenze.
La Lectio Magistralis riprende i temi della mostra “L’Intime de la chambre aux réseaux sociaux” esposta al MAD di Parigi dal 15 ottobre 2024 al 30 marzo 2025, proponendo una sintesi problematica del dualismo privato/pubblico che indaga il concetto di “intimità” nei suoi duplici risvolti: come conquista (la “stanza tutta per sé” di Virginia Wolf, ad esempio) e come perdita (la “tirannia dell’intimità “suggerita da Richard Sennet). Una duplicità quasi ciclica, che si afferma nell’uno o nell’altro dei suoi poli, in corrispondenza con particolari situazioni storiche e dimensioni culturali.
Partendo dalla metà del XIX secolo e proseguendo fino ai giorni nostri, Irace traccerà una storia dell’architettura osservando come i cambiamenti della società dovuti al succedersi fatti epocali e al variare dei ruoli sociali con le rivendicazioni femministe e l’avvento del consumismo abbiano influito e modificato gli stili architettonici e la percezione dello spazio abitativo.
Afferma Irace: “Quando a metà del XIX secolo si affermò la metropoli nella dimensione estraniante di un flusso continuo di merci e di persone –scrive Irace - si rafforzò il bisogno di rassicurazione che trovò espressione nella dimensione dell’intérieur, magistralmente raccontata e analizzata da Walter Benjamin nelle sue “passeggiate” parigine. In arte si afferma la pittura d’interno come genere in cui si riconosce la borghesia europea: protagonista (quasi sempre muta e silenziosa) è la donna, custode e prigioniera della sua gabbia decorata. [...]
La Glass House di Mies, la Casa de Vidro di Lina Bo Bardi, la Maison de verre di Chareau e Buvoet sono ancora le massime espressioni di quest’ansia di permeabilità, sotto i cui colpi morì (ma non per sempre) la nozione di intérieur.
Quando, ad esempio, nella seconda metà del secolo scorso il cambiamento dei costumi sociali provò a formulare una nozione di “intimità condivisa”, emersero nuove forme di arredi – le poltrone cocoon, il letto cabriolet di Joe Colombo, la living tower di Werner Panton, il divano Bazaar di Superstudio, ecc – che sostenevano l’ideale di una società aperta e al tempo stesso flessibile nell’uso di arredi ibridi.
La necessità di isolarsi dentro spazi comuni è riemersa recentemente per effetto della pandemia Covid, quando l’intimità è stata negata dalla convivenza forzata. Ma naturalmente esempi più drammatici di intimità negata sono quelli dovuti alle migrazioni, alle comunità di sfollati, ai rifugi d’emergenza e di primo sostegno, oltre che, ovviamente, al fenomeno degli homeless, migranti urbani.
La storia dell’intimità non è tuttavia né puramente ciclica, né solamente lineare. L’invasione dei media digitali e dei sistemi di controllo pubblico (dalle telecamere ai droni) pone un tema assai spinoso: a quanta intimità dobbiamo rinunciare per garantire la sicurezza pubblica? Analogamente il dilagare delle comunicazioni digitali e l’uso dello smartphone come finestra sul mondo, hanno prodotto il fenomeno dell‘ “intimità esibita”: bruciante paradosso della società del narcisismo televisivo (Il Grande Fratello)”.
Info e crediti
La partecipazione all'evento è gratuita ed è aperta a tutte le persone interessate.
Valido per il rilascio di 2 CFP per architetti, partecipando all'evento per la sua intera durata e con firma in ingresso e in uscita.
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