13 – 19 dicembre 2022

Data

19/12/2022

Categorie

Rassegna stampa

Pnrr

Su La Nazione

del 15 dicembre si trovano le parole del presidente Eugenio Giani che, sul Pnrr, risponde al ministro Matteo Salvini: “Ho letto - dice Giani - che per Salvini tanti cantieri sono troppo lenti. La Siena-Grosseto è dell’Anas, l’elettrificazione delle ferrovie sta a Rai e la Tirrenica fa riferimento ad Autostrade e, contemporaneamente, alla necessità di un trasferimento ad Anas dei progetti concordati. Se andiamo a ben vedere, ciò che è stato sollecitato da Salvini nella gran parte dei casi non riguarda la Regione, ma gli enti nazionali che dipendono dal suo ministero”.

 

Superbonus

Si legge su La Nazione

del 15 dicembre: “In provincia di Firenze l’intera filiera delle costruzioni è a rischio default a causa della ‘beffa’ legata al superbonus casa. La denuncia arriva da Viola Turini, presidente provinciale di Ascomed Confcommercio Firneze, l’associazione di categoria che rappresenta i rivenditori di materiali edili. ‘E’ diventato impossibile scambiare in liquidità i crediti d’imposta previsti con il superbonus e depositati nei cassetti fiscali. Così intere famiglie, professionisti e imprenditori che hanno creduto in una legge dello Stato si trovano nella disperazione’ attacca non usando assolutamente mezzi termini Turini. Il grido d’allarme lanciato da Ascomed riguarda in provincia di Firenze circa 300 imprese del commercio edile, sia all’ingrosso sia al dettaglio, che nel complesso danno lavoro a 3mila occupati”.

 

Patto per l’Arno

Su Repubblica

del 13 dicembre si legge: “La Toscana inaugura, prima in Italia, i Contratti di fiume. Il contratto dei contratti sarà il Patto dell’Arno per l’intero percorso del fiume, cominciando però da subito con il progetto Casentino H20 che riguarda l’alto Casentino. Istituzioni e privati lavoreranno insieme alla salvaguardia e la fruibilità del fiume. ‘Un processo che nascerà dal basso’, sottolineano il presidente della Toscana Eugenio Giani, la segretaria generale dell’Autorità di bacino Gaia Checcucci e Serena Stefani, presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno che sarà l’attuatore delle 28 iniziative che vedranno impegnati, dice Stefani, ’10 Comuni e 35 tra protagonisti istituzionali e privati’. Con un finanziamento istituzionale di 1,7 milioni di cui uno già stanziato che verranno impiegati ‘per la valorizzazione e la fruizione dell’ambiente fluviale, la sicurezza e quindi la mitigazione del rischio idraulico, oltre a riportare le persone a vivere del fiume’, un’opportunità godibile ma anche economica”.

 

Loggia Isozaki

Sul Corriere Fiorentino

del 16 dicembre si legge: “Di soldi per il restyling del Franchi ce ne sono pochi, ma se ne può parlare, della loggia di Isozaki invece non se ne parla nemmeno, perché ‘non si farà’. Via libera invece al fotovoltaico sugli edifici anni Settanta, visto che il Ministero della Cultura sarebbe pronto a togliere dei vincoli paesaggistici. Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi non si è lasciato l’occasione, un dibattito a Firenze, per intervenire su alcuni dei temi centrali che interessano la città e non solo. La questione Franchi resta la più dibattuta. Per lo stadio, secondo il governo, il nodo sarebbero le risorse, come aveva anticipato anche il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini nei giorni scorsi sempre a Firenze.

‘Certamente dobbiamo spendere molto denaro per il ponte sullo Stretto e quindi ci rimane poco per lo stadio’, affermato ieri Sgarbi. ‘Non posso parlarne perché Salvini mi ha diffidato dal farlo, però se risparmi un po’ di soldi, fai una campata in meno sul ponte poi ti viene un po’ di Franchi. Ne parlerò con il ministro il 23 dicembre, avrò una riunione sul Pnrr per vedere dove vanno i soldi e quindi è una tematica che va affrontata’, ma ‘Salvini avrà parlato a ragion veduta’. (…) Bocciata del tutto invece la Loggia Isozaki: ‘Non si farà, io non la voglio, il ministro non la vuole, l’edificio è dello Stato’, ‘è una battaglia vinta’. Il sottosegretario in alternativa propone di lanciare un concorso di grandi giardinieri per fare ‘una grande architettura che crei un’uscita, una specie di tunnel, come una galleria nel verde: cosa facile, poco costosa, bella da vedere e basta. Io mi occuperò del giardino all’uscita degli Uffizi. Eike Schmidt si è rimesso alla volontà dello Stato, basta parlarne con la sovrintendente Ranaldi per immaginare di chiamare bravissimi architetti per immaginare un’architettura semplice ma abbastanza stabile in cui costruisci un’uscita’”.

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