14 – 20 giugno 2022

Data

20/06/2022

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Rassegna stampa

Premio Architettura Toscana

Su La Nazione e Il Tirreno del 16 giugno si parla del Premio Architettura Toscana. Si legge su La Nazione

: “Materiali sostenibilità e di alta qualità, valorizzazione del dialogo tra architetture e paesaggio. Sono le tematiche centrali del Premio Architettura Toscana (terza edizione), la cui premiazione si è svolta alla Palazzina Reale, sede di Ordine e Fondazione Architetti Firenze. Un successo anche perché dopo il Covid qualcuno temeva che i progetti presentati fossero in numero minore. E invece: 140 opere presentate, cinque vincitori. Officine Gullo House, Scuola Comprensiva di Sant’Albino, Ginori 1735, Museo dell’Opera del Duomo di Pisa e piazza dell’Isolotto. Addetti ai lavori e cittadini potranno visitare la mostra - 20 progetti tra vincitori, menzionati e selezionati, alla Palazzina Reale, fino al 22 giugno. A guidare l’edizione post pandemia la giuria composta dagli architetti Gianpiero Venturini, Nicola Di Battista, Gianluca Peluffo, Sofia von Ellrichshausen e dalla sociologa Daniela Ciaffi. Il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo ha sottolineato che ‘nel suo dialogo costante con la città costruita e con il paesaggio l’architettura si confronta con lo spirito del tempo, si fa fattore di identità territoriale, si misura con soluzioni anche ardite che tracciano il futuro’. Per il presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze Pier Matteo Fagnoni ‘l’architettura è l’elemento centrale della trasformazione sostenibile del territorio. E il premio vuole incentivare il lavoro di tanti giovani professionisti’. ‘Il messaggio centrale del premio è unire la qualità del progetto con la qualità della realizzazione’, ha concluso il presidente di Ance Toscana Stefano Frangerini. Si riparte, finalmente”.

 

Cessione del credito

Su La Nazione

del 15 giugno si legge: “E’ ancora caos sulla cessione del credito. Entro il 16 luglio è attesa la conversione in legge del dl Aiuti, che introdurrà la quarta cessione del credito da parte delle banche ai propri correntisti. Ma c’è molta sfiducia tra le imprese edili, questa ennesima novità in materia porterà a sbloccare i cinque miliardi di crediti incagliati a livello nazionale. Un emendamento ha chiesto una modifica del decreto, prevedendo la proroga di un anno, quindi fino al 2023, del termine per effettuare le cessioni di credito alle banche. Secondo gli architetti, e non solo loro, non sarà sufficiente a rimettere in moto il sistema dei bonus edilizi. Intanto, i cittadini si trovano con i lavori già avviati sospesi, per quelli ancora da avviare, non si trovano più imprese disponibili, ormai al collasso perché da gennaio non incassano un euro. L’unica possibilità rimasta, da parte dei cittadini che vogliono ristrutturare e riqualificare la casa, è quella di detrarre, spalmati in cinque anni, i crediti accumulati. Ma anticipare tanti soldi, soprattutto nel caso degli interventi costosi compresi nel Superbounus, non è facile, in questi tempi di rincari e stipendi fermi”.

 

Edilizia

Si legge sul Corriere Fiorentino

del 16 giugno: “Edilizia al collasso. Rischio stop per quasi tutti i cantieri relativi al superbonus. Circa 200 quelli in corso a Firenze (sono migliaia quelli in Toscana). Non è un problema solo per chi deve ancora richiedere (e ottenere) il cosiddetto 110%, ma soprattutto per chi lo aveva già richiesto e ottenuto, anche se i cantieri sono già partiti. Il blocco è dovuto all’aumento dei prezzi delle materie prime (+130% acciaio, +40% polietileni, +17% rame, +34% petrolio) e alla sempre crescente difficoltà delle imprese di costruzione a reperirle. La conseguenza è chiara: impossibile proseguire le attività dei cantieri, sospensione dei lavori per difficoltà di approvvigionamento dei materiali a costi sostenibili. Lo dice senza giri di parole Pierluigi Banchetti, presiedete di Ance Firenze: ‘Sono a rischio stop decine di cantieri edili in tutta Firenze, quelli in apertura è probabile che non partiranno, quelli già partiti rischiano lo stop, quelli in fase di progettazione rischiano di non vedere la luce’. E così addio superbonus, con buona pace degli inquilini che rischiano di veder sfumare la detrazione del 110% che si applica alle spese documentate per migliorare l’efficientamento energetico o sismico degli immobili’. Ma per fronteggiare il rischio collasso, la Regione è pronta ad aggiornare il prezziamo dei lavori pubblici che inciderà anche non sui cantieri privati in corso ma su quelli che dovranno venire”.

 

Cascine Firenze

Su Repubblica

del 15 giugno si legge: “Una Fondazione per gestire le Cascine. Un soggetto con la regia del pubblico e con dentro Palazzo Vecchio ma anche operatori privati se saranno disponibili. Un ente che si occupi di coordinare progetti e visione del parco più grande della città e abbia sempre la supervisione politica della giunta e del sindaco ma con un bilancio autonomo, una progettualità indipendente, la possibilità di prevedere iniziative, coordinare le azioni amministrative sul parco e il reperimento di risorse, magari tramite una costante operazione di fund raising. Come avviene a Central Park a New York o in giro per l’Europa. Dopo un ventennio di idee rimaste nel cassetto, in uno dei momenti forse più delicati e strani nella storia delle Cascine, strette tra l’illegalità e l’erba alta e d’altro canto la nuova sfavillante stagione di concerti rock, il Comune riapre il capitolo più hard sulla gestione dei 130 ettari di verde più famosi di Firenze: quello della governance”.

 

Fi-Pi-Li

Su La Nazione del 15 giugno si legge: “Due ore e 55 minuti per spostarsi da Empoli a Calenzano. O due ore e 40 per andare da Firenze a Ginestra Fiorentina. Mattina da incubo, l’ennesima, sulla Firenze-Pisa-Livorno, per la completa paralisi del traffico che ha avuto ripercussioni in tutta la provincia e oltre. All’origine del caos, la rottura di una gru necessaria a spostare le barriere di new jersey. In teoria, infatti, la chiusura per lavori dell’arteria era prevista, nel tratto tra Ginestra Fiorentina ed Empoli Est, solo la notte. Poi, alle 6 del mattino sarebbe dovuto scattare il doppio senso di circolazione in direzione mare, con la chiusura della carreggiata verso Firenze e delle rampe d’ingresso di Montelupo. Invece, il guasto al macchinario ha fatto saltare tutto. Il tratto in direzione Firenze è stato riaperto alle 7.50, mentre quello verso Pisa è rimasto interdetto addirittura fino alle 9.15. La coda ha raggiunto così i 13 km, con ripercussioni fino alle 11.15. Enorme la rabbia degli automobilisti che si sono sfogati sui gruppi social, a partire da quelli dei ‘Dannati della Fi-Pi-Li’ che forniscono aggiornamenti in tempo reale sull’arteria”.

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