4 - 10 luglio 2023

Rassegna stampa locale a tema architettura

Data

10/07/2023

Categorie

Rassegna stampa

Stadio Franchi

Sul Corriere Fiorentino del 4 luglio si legge: “I motivi del definanziamento da 55 milioni per lo stadio Franchi resteranno ‘un segreto di Stato’. La risposta tanto attesa della Ue sul caso Campo di Marte è arrivata, ma senza i motivi che hanno portato alla bocciatura della richiesta di accedere ai fondi dei Piani Urbani Integrati del Pnrr. Il governo infatti ha secretato gli atti, impedendo a Palazzo Vecchio di accedere ai documenti. ‘Il Comune - ha spiegato l’assessore allo sport Cosimo Guccione - ha ricevuto, da parte del segretariato generale della Commissione europea, una lettera di risposta al nostro accesso agli atti riguardo alla scelta del definanziamento dei 55 milioni. Dispiace davvero leggere che il governo italiano si è trincerato dietro la possibilità di negare l’accesso agli atti’. Guccione, rispondendo in Consiglio comunale ad un question time di Alessandro Draghi (Fdi), ha ricordato che ‘le istituzioni, secondo il regolamento, possono rifiutare l’accesso a un documento di cui la divulgazione arrechi pregiudizio alla tutela dell’interesse pubblico con riferimento alla politica finanziaria, monetaria, economica della comunità di uno stato membro quindi praticamente un segreto di Stato’”. Su tutti i quotidiani del giorno successivo si parla del fatto che al momento il governo ha finanziato il progetto di Venezia ma non quello di Firenze. Su Repubblica del 6 luglio si trova un’intervista al ministro per lo Sport Andrea Abodi che dice: “Non c’è alcuna rigidità da parte del governo nei confronti di Firenze per il colore politico dell’amministrazione. E’ surreale solo pensarlo. D’altro canto il sindaco Nardella ormai conosce bene la posizione dell’Europa che non consente di finanziare stadi con il Pnc-Pnrr: seppur tardivamente, la Commissione è stata chiara. Ma sono convinto che esistano altre strade. Firenze può fare come Venezia, trovare altri progetti ammissibili a quella misura e poi spostare sue risorse sullo stadio”.

Ponti in Toscana

Su Repubblica del 5 luglio si legge: “Le risorse ci sarebbero, i lavoratori no. E così sulla sicurezza dei ponti l’Unione delle Province teme di ritrovarsi in affanno, senza tecnici e amministrativi per elaborare i progetti e portare avanti gli interventi necessari. Era l’inizio del dicembre 2022 quando a Monteverdi Marittimo, in provincia di Pisa, venne giù un ponte. Cedette la spalletta, e la struttura crollò. (…) Allora si scrisse che sugli oltre 4.700 ponti e viadotti sulle strade provinciali toscane, le province, impoverite di risorse e personale, erano riuscite a controllare o avviare lavori di consolidamento su 400-450 dopo il crollo del Morandi. Mancavano fondi che ora ci sarebbero: si parla di 260 milioni di euro di investimenti stanziati dal ministero delle Infrastrutture fino al 2029, cui si sommano altri 250 milioni per interventi sulla rete stradale e quasi 20 milioni per le manutenzioni sulle strade delle aree interne. Una mole di risorse che richiede strutture tecniche e amministrative”.

Affitti brevi Firenze

Sul Corriere Fiorentino del 5 luglio si legge: “Il primo passo per la stretta sul Far West affitti brevi è stato formalizzato ieri. La giunta ha infatti piazzato il primo mattone della delibera che li vieterà in area Unesco. E proprio qui è arrivata la novità: se un mese fa il sindaco Nardella aveva annunciato lo stop, non retroativo, dal 1 giugno, oggi le cose sono diverse. Lo stop varrà, sì e non sarà retroattivo, ma per rendere più inattaccabile la delibera da eventuali ricorsi al Tar, la giunta ha stabilito che scatterà dal giorno dell’approvazione in consiglio comunale. Il voto in aula potrebbe quindi arrivare al massimo ai primi di settembre. E da lì in poi partirà l’alt”.

Arno

Su La Nazione del 8 luglio si legge: “Dal Corridoio Vasariano, simbolo di bellezza in tutto il mondo, all’idea della riapertura di un passaggio sotterraneo sotto l’Arno in modo da collegare la Torre della Zecca e la Torre di San Niccolò. Regione Toscana e Comune di Firenze hanno iniziato a pensare alla galleria, estesa per 250 metri e posta a cinque metri sotto il letto del fiume tra la sponda sinistra e quella destra dell’Arno. Un antico percorso pedonale che potrebbe diventare un luogo turistico e un fiore all’occhiello per i residenti. (…) Questa parte nascosta di città è piena di storia: verso la pescaia di San Niccolò esiste una galleria binata che faceva parte dell’insieme della vecchia Fabbrica dell’acqua, demolita nel 1959 dopo la costruzione del nuovo acquedotto dell’Anconella. La galleria era composta da due canali: l’accesso alla galleria era garantito da due pozzi completi di scaletta in muratura su ogni riva. Ed è proprio la seconda galleria di manovra, ove insiste il tubo dell’acquedotto, che si intende ispezionare direttamente per ripristinarne l’agibilità. Per passare poi dalle parole ai fatti serviranno tempo e risorse, ma un primo passo è stato fatto. Non è poco”.

Condividi su

Newsletter

Ricevi news dall'Ordine degli Architetti e rimani aggiornato sulle ultime novità.