Quarto appuntamento con Lezioni di Design 2023
La grafica È un’opinione. Il manifesto politico e sociale: Stefano Rovai
Data
23/05/2023
Categorie
Comunicazione
Mercoledì 7 giugno 2023, presso MAD – Murate Art District alle ore 17.30, si terrà il quarto appuntamento delle Lezioni di Design 2023. L’incontro, intitolato “La grafica È un’opinione. Il manifesto politico e sociale: Stefano Rovai”, sarà condotto da Patrizia Scarzella.
Stefano Rovai, graphic designer, partner dello Studio RovaiWeber Design di Firenze, è il protagonista del 4° appuntamento delle Lezioni di Design 2023. Classe 1958, inizia l’attività professionale nel 1977. Del suo gruppo di lavoro scrive:
Lavoriamo a Firenze ma la maggior parte di noi viene da altrove. Crediamo con passione nel design, nella comunicazione visiva e nella qualità di un progetto, e li consideriamo parte integrante del mondo di oggi e dell’ambiente contemporaneo. Vediamo il nostro compito come un percorso che seguiamo e sviluppiamo passo dopo passo, lavorando fianco a fianco con i nostri clienti. Affrontiamo numerosi e diversi ambiti del mondo grafico, unendo stimoli, idee e intuizioni. Come gruppo di lavoro, basiamo la nostra azione sulle nostre singole aree di competenza, sulla condivisione dei nostri progetti e sulla dedizione del team.
Nella sua lunga carriera Rovai ha progettato, tra l’altro, più di 1300 manifesti, molti dei quali su temi politici e sociali. Alcuni anche censurati, che testimoniano quanto il messaggio grafico e visivo affidato allo strumento del ‘manifesto d’affissione’ nelle strade, nelle piazze, in giro per la città nei luoghi pubblici e più frequentati sia immediato, diretto e abbia un potente impatto sul pubblico per attivarne la coscienza.
Il manifesto per molti aspetti è un vero prodigio della comunicazione. Basta infatti una fuggevole occhiata, un’inconsapevole e distratta attenzione per trasmettere un messaggio altamente complesso politico e sociale, che rappresenta un sistema di valori con una sintesi espressiva essenziale capace di arrivare a un vasto pubblico.
Testimone e protagonista della nostra storia, il manifesto è una risorsa stimolante per la ricerca nei più diversi ambiti: dalla storia della grafica a quella dell’editoria, dalla storia della comunicazione politica e dei grandi temi sociali a quella dell’evoluzione dei costumi e dei comportamenti.
Spesso le immagini grafiche dei manifesti che hanno accompagnato i fatti salienti della nostra storia sono diventate icone popolari.
In tutto il mondo, soprattutto tra gli anni 60 e la fine degli anni 70, viene utilizzato come bandiera e vessillo per incitare al cambiamento, dar voce ai movimenti di ribellione e potenziare la presa di coscienza della gente sui problemi politici e sulle rivendicazioni sociali. Il manifesto politico di quegli anni diventa un potente strumento per l’organizzazione e l’attivazione di risposte da parte della comunità ad alcune delle questioni più urgenti degli ultimi 50 anni, dai movimenti per i diritti civili e contro la guerra, alla giustizia sociale, l’immigrazione, le cause ambientali e per sostenere cause contro la discriminazione di genere, razza e religione.
Oggi la fisicità del manifesto da affissione sta tornando in auge perché capace di acquisire rilievo rispetto alla moltitudine indistinta delle immagini digitali e virtuali diffuse dal web.
In apertura dell’incontro, i consueti “900 secondi, microstorie di design” di Enrico Morteo, che racconterà due prodotti simbolici e provocatori di forte impatto visivo.
Il format Lezioni di Design, giunto quest’anno alla 15° edizione, è stato ideato da Pierluigi Bemporad insieme a Vanni Pasca, Selfhabitat Cultura, ISIA Firenze con la collaborazione di Fondazione Architetti Firenze.
Le Lezioni di design si rivolgono a un pubblico piuttosto vasto: architetti, studenti, appassionati del design, tutto il mondo del design fiorentino e toscano che conosce questa disciplina o vuole approfondirne alcune tematiche. L’idea è quella di toccare via via tutte le varie sfaccettature del design per essere d’interesse in modo particolare per i giovani.
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