Rassegna stampa 1 - 7 dicembre 2025

Dehors Firenze

Su Repubblica del 2 dicembre si legge: “Via la concessione in caso di lavoro irregolare o di doppia violazione del regolamento in un anno. E tre giorni di chiusura per chi reitererà le occupazioni abusive. La giunta di Palazzo Vecchio approva il regolamento per i dehors, dopo il protocollo firmato con la Soprintendenza. Dovrà passare dal consiglio comunale ma potrebbe entrare in vigore a inizio anno. Chiunque vorrà uno spazio esterno - incluso chi lo ha già - dovrà presentare richiesta fino al 15 marzo. Diverse le novità, la prima sulle superfici ammesse: il regolamento non consente di andare oltre la situazione attuale, cioè circa 12.600 mq di suolo pubblico occupato in area Unesco. Eliminata la possibilità di raggiungere i 14 mila mq prevista finora.

«Il nostro obiettivo è tutelare l’equilibrio residenzialità-commercio» rivendica la sindaca, Sara Funaro, annunciando che in venti aree sarà impossibile estendere lo spazio per i dehors: Borgo La Croce, San Lorenzo, SS Apostoli, San Jacopo, piazza Salvemini, San Felice, Santa Felicita, Sant’Ambrogio, Largo Bargellini, via San Giuseppe, dei Cerchi, dei Neri, dei Renai, dei Serragli, dei Tavolini, Ginori, Palmieri, Sant’Agostino, Tosinghi, Vecchietti. I dehors, come già ora, non potranno superare il 50% della superficie della sala interna ma - ed è una novità - per poterne richiedere uno, la sala interna dovrà essere di almeno 20 mq. Chi vorrà sfruttare i dehors dopo le 22 avrà l’obbligo di valutazione di impatto acustico. (…) Nelle prossime settimane Comune e Soprintendenza si accorderanno sulle strutture in piazza Pitti, Santa Maria Novella, Signoria e Repubblica ma «devono avere regole uguali» dice la sindaca. Si intende all’interno delle stesse (Repubblica inclusa) ma probabilmente pure tra loro, con l’ipotesi di soli tavolini e sedie in Santa Maria Novella che potrebbe essere superata. Tra gli altri paletti: distanze minime da passi carrabili, alberi e monumenti e la possibilità di occupare il suolo pubblico solo davanti al proprio esercizio. Le attuali concessioni saranno valide fino all’ok o al diniego delle nuove domande”.

Hotel Calza Firenze

Sul Corriere Fiorentino del 2 dicembre si legge: “'Della Calza Spa&Foresteria svolgeva attività ricettiva extra alberghiera, nello specifico b&b, senza aver presentato la Scia, in quanto il servizio di foresteria non era accessorio e riservato solo ai clienti della spa ma rivolto a una clientela indiscriminata'. E' uno dei passaggi cruciali che si leggono nel verbale con multa da 4mila euro comminato dalla polizia municipale alla proprietà del retreat La Calza. All'ex convitto c'è una destinazione d'uso direzionale e non ricettiva, e quindi ci può essere una foresteria a uso della spa, non un'attività ricettiva aperta a tutti”.

Ance Toscana

Su La Nazione del 3 dicembre si legge: “Aumentano i materiali per le costruzioni. E diventa difficile sostenere anche gli interventi legati al Pnrr. E' la denuncia che arriva da Ance Toscana, che ha espresso preoccupazioni su questi rincari che mettono a rischio i cantieri della nostra regione. L'associazione di Confindustria ha denunciato con preoccupazione i pesanti ritardi nei pagamenti dei ristori per il caro materiali e la mancanza di stanziamenti per corprie il fabbisogno di tutto il 2025 e per il 2026”.

Studentato Monna Tessa

Su La Nazione del 4 dicembre si legge: “Il passaggio in commissione Urbanistica è completato, adesso quello in Consiglio comunale e poi lo studentato pubblico di Villa Monna Tessa diventerà realtà. I lavori partiranno entro l'inizio del 2026 e dovrebbero durare circa un anno: la villa sarà trasformata in una residenza universitaria a prezzi calmierati. Il progetto prevede la realizzazione di 480 posti letto per studenti universitari ed è importante sottolineare che il Comune utilizzerà gli oneri di urbanizzazione, ovvero 1,3 milioni nel restyling di piazza dell'Unità”.