Rassegna stampa 20 - 26 ottobre 2025
Le notizie della settimana a tema architettura nell'area fiorentina
Data
27/10/2025
Categorie
Rassegna stampa
Cascine Firenze
Su Repubblica del 20 ottobre si legge: “L’ultima proroga. La pagoda sorta al posto dell’ex Meccanò alle Cascine sarà definitivamente pronta il 24 ottobre, anziché il 17. L’ultima proroga, necessaria per una serie di piccole varianti e adeguamenti burocratici, per mettere la parola fine a un’opera rimasta prigioniera praticamente per un decennio e che prevede anche la risistemazione del giardino della Catena. Tra una settimana chiuderà il cantiere, che adesso si sta occupando degli impianti, e poi mancheranno solo i collaudi. «Stavolta ci siamo, finalmente» ammette anche la vicesindaca Paola Galgani, che ha in mano l’intera partita del principale parco cittadino, Fondazione Cascine compresa. (…) Adesso la pagoda andrà fatta vivere. Il Comune, a metà luglio, aveva pubblicato un bando per selezionare l’ente del terzo settore che avrebbe portato avanti un progetto, in co-programmazione, con Palazzo Vecchio per finalità culturali e sportive ma anche con l’obiettivo di offrire servizi ai cittadini, sia di somministrazione di cibo e bevande che tenendo aperti i servizi igienici. Più altri percorsi (ad esempio il noleggio bici) che oggi sono ipotesi e che saranno definiti nei prossimi mesi quando il progetto sarà ultimato. L’idea, insomma, è che il nuovo chalet viva sia di giorno che di sera sperando che un nuovo spazio di socialità contribuisca, insieme agli interventi sulla sicurezza e sull’illuminazione, ad allontanare definitivamente microcriminalità e spaccio da quella zona. La notizia di questi giorni è che la realtà che collaborerà con il Comune per definire il progetto e che gestirà gli spazi e le attività sociali e sportive è un sodalizio che riunisce il Movimento Sportivo Popolare (Msp Italia) e una cooperativa sociale di Campi Bisenzio, uno dei tre soggetti da cui erano arrivate proposte. Pare che il 2026, per il parco, possa essere un anno decisivo tra lo sviluppo della Fondazione Cascine bene comune e la nuova vita da dare alle Mulina”.
Piazza Beccaria Firenze
Su Repubblica del 21 ottobre si legge: “Un doppio filare di alberi, fontane a raso per combattere le isole di calore, pavimentazione in pietra, panchine, piste ciclabili e spazio per la sosta delle auto: questo sarà il nuovo volto di piazza Beccaria all’inizio dell’estate. Al termine dei cantieri della tramvia, che in queste settimane stanno interessando l’area, la piazza sarà rinnovata, seguendo un progetto, nato da una rilettura di quello del Poggi, che prevede la valorizzazione di Porta la Croce. «I lavori della tramvia — spiega la sindaca Sara Funaro durante un sopralluogo al cantiere, dove da qualche giorno è visibile il “mockup” della pavimentazione in pietra — prevedono anche riqualificazioni di aree importanti per la città, a partire da piazza Beccaria. Le alberature, complessivamente, saranno 37: ci saranno fontane d’acqua, piste ciclabili e spazi di socialità. I lavori dureranno circa 8 mesi. I due alberi storici, la magnolia e il faggio collocati dal lato di via Gioberti, verranno conservati». Lavori che però per i fiorentini si traducono in nuovi cantieri. «Siamo a chiedere ancora attenzione e pazienza ai cittadini — prosegue Funaro — , consapevoli che i disagi non mancheranno. Abbiamo lavorato con l’assessore, gli uffici tecnici e con Firenze Parcheggi per garantire agevolazioni nei parcheggi di zona, per esempio quello di piazza Alberti». Il cronoprogramma dei lavori sulla piazza prevede le piantumazioni delle nuove alberature a partire da marzo. Invece le operazioni di completamento della pavimentazione in pietra e illuminazione pubblica saranno effettuate nell’ultima fase, col nuovo assetto della viabilità a tramvia funzionante, che prevede due corsie per senso di marcia e transito nel giro piazza, dove saranno presenti posti auto, il carico e scarico merci e il bike sharing oltre alla fermata del bussino lato centro, mentre l’area taxi sarà spostata in piazza Piave”.
Stadio Franchi
Su Repubblica del 23 ottobre si legge: “Conferma di fine lavori nel 2029, ma centenario della Fiorentina, nell’agosto del 2026 che si svolgerà senza la nuova Fiesole completata. In attesa della pubblicazione ufficiale, prevista nei prossimi giorni, Palazzo Vecchio ha comunicato alcune indicazioni sul cronoprogramma dei lavori dello stadio Franchi: “Dopo la variante abbiamo il nuovo cronoprogramma che mantiene il termine per il completamento dei lavori complessivi al 2029 - ha spiegato la sindaca Sara Funaro - e ad oggi la parte tecnica mi ha confermato questa data. Abbiamo però un elemento di criticità. Mi era stato consegnato un cronoprogramma intermedio dove l’auspicio era quello di arrivare a concludere gli interventi in curva Fiesole ad agosto 2026, per il Centenario della Fiorentina. Purtroppo, per una serie di problemi tecnici, ci sono stati dei ritardi che comportano uno slittamento del completamento del primo lotto di lavori nei primi mesi del 2027”. Niente festa dei cent’anni quindi nella nuova Fiesole, un obiettivo che la stessa sindaca aveva dichiarato possibile qualche tempo fa, prefigurando uno stadio con capienza da trentamila posti: “La prima ad essere dispiaciuta sono io che avrei voluto, come da precedente cronoprogramma, avere la Fiesole fruibile ad agosto 2026, quando sarà comunque evidente la nuova configurazione della curva. Farò di tutto perché questo importante anniversario resti nella storia della nostra città come un momento bellissimo. La città è pronta a celebrare questo storico traguardo con la Fiorentina e con i suoi tifosi”, ha dichiarato la sindaca. L’allungamento dei tempi contrattuali è legato a diversi fattori, come ad esempio, le strutture in acciaio della copertura della nuova curva Fiesole, per cui si sono riscontrati tempi più lunghi in termini di approvvigionamento del materiale; l’insorgenza di difficoltà operative nella realizzazione dei pali ad elica previsti in progetto (con la conseguente necessità di cambiare la tipologia costruttiva utilizzando pali trivellati a causa delle particolari e impreviste caratteristiche del sottosuolo dell’area di Campo di Marte), oltre ad altre situazioni contingenti”.
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