Rassegna stampa 27 ottobre - 2 novembre 2025

Le notizie della settimana a tema architettura nell'area fiorentina

Data

03/11/2025

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Rassegna stampa

Fortezza da Basso

Su Repubblica del 28 ottobre si legge: “La Fortezza da Basso come cittadella rinascimentale aperta non solo per grandi fiere e congressi ma pure per percorsi più piccoli, da quelli sulle mura a quelli nelle carceri fino alle mostre-mercato nella polveriera. Così da farla vivere alla cittadinanza più di adesso. Mentre il padiglione Cavaniglia però potrebbe non venire più demolito, almeno in tempi brevi. Rivoluzione in vista per la Fortezza dopo gli anni tosti della pandemia. Il presidente di Regione, Eugenio Giani, ci sta pensando da tempo: la vuole rendere più aperta, fruibile non solo per grandi fiere e congressi (specie quando sarà pronto il padiglione Bellavista da oltre 2.500 posti) ma pure per eventi più contenuti, esposizioni ad hoc, percorsi nuovi, esterni e interni. Tim Burton, in questo senso, ha avuto un’anteprima la scorsa settimana, quando ha visitato i sotterranei della Fortezza proprio con il governatore. È una strada che potrebbe venir strutturata. Altra idea concreta quella delle mostre-mercato di prodotti tipici nella polveriera. Giani ne ha già parlato al presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini, e in assemblea dei soci ha avanzato un’altra idea, che non dispiace neanche a chi quegli spazi li usa: il padiglione Cavaniglia, per il quale esiste un maxi progetto da 20 milioni che ne prevede demolizione e ricostruzione, può per il momento restare così. Di modo da evitare altri cantieri, peraltro a ridosso del padiglione Spadolini, fondamentale sia per la società fieristica che per Pitti. «Neanche un anno fa, lì dentro, vi si è tenuto il G7 del turismo: perché buttarlo giù se ci sono garanzie di sicurezza e fruibilità?» è il senso del ragionamento che Giani avrebbe fatto anche in quella sede”.

Stadio Franchi

Su Repubblica del 28 ottobre si legge: “Il cronoprogramma 'verrà reso noto nei prossimi giorni con una determina dei nostri uffici', assicura l'assessora allo sport Letizia Perini in consiglio comunale, ieri interrogata a più riprese sui ritardi dei lavori in curva Fiesole, che slitteranno ai primi mesi del 2027. Non una novità, ma un'ulteriore rassicurazione nel giorno in cui esplode il caso politico. Tanto che le opposizioni di centrodestra provano il 'golpe' con una mozione di sfiducia per la sindaca Sara Funaro, senza però riuscire a trovare i numeri per presentarla. Servono infatti le firme di almeno 15 consiglieri, mentre ad oggi si fermano a 10, ovvero i membri di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, lista Schmidt e Noi moderati. Nessuno delle altre opposizioni ieri si è etto disponibile a firmarla”.

Convitto della Calza Firenze

Su Repubblica del 29 ottobre si legge: “Convitto della Calza, la spa si trasforma in resort-ristorante. Con tanto di prenotazione già possibile su Booking. Camere da 280-300 euro a notte con inclusa la colazione e il pacchetto benessere. E Palazzo Vecchio si infuria. Inviando controlli della polizia municipale che dovrebbero scattare già oggi. E minacciando di far scattare la chiusura: «Quella dovrebbe essere una foresteria a disposizione dei clienti della spa: non è permesso nient’altro ed è per questo che verificheremo che lì venga fatto esattamente quello che era previsto di fare. Loro non possono vendere le camere on line» avverte Caterina Biti, l’assessora all’urbanistica della giunta Funaro.
E non solo: le prime verifiche incrociate del Comune sul caso, sollevato dal Corriere Fiorentino, dicono che il “Della Calza Retreat & Spa”, che inaugurerà ufficialmente il 13 novembre ma già permette la prenotazione delle camere per questi giorni, avrebbe pure combinato un pasticcio amministrativo. La società ha inviato una comunicazione di inizio attività agli uffici dello sviluppo economico quando non ha ancora comunicato formalmente la pratica di fine lavori agli uffici dell’urbanistica. «Io li ho incontrati e mi sono molto arrabbiata con loro nelle scorse settimane. Intendevano fare il turistico-ricettivo e gli abbiamo chiarito che non potevano e che se avessero violato le regole li avremmo fatti chiudere. Adesso vendono camere che non potrebbero vendere. E non hanno ancora inviato la comunicazione di fine lavori. Come può aprire un’attività visto che i lavori non sono finiti ufficialmente? E soprattutto quello non può essere un albergo. Noi saremo intransigenti e se le regole fossero violate faremo sospendere l’attività» rincara Biti. E il primo vero pugno sul tavolo in materia di urbanistica è adesso battuto da Palazzo Vecchio”.

Ponte al Pino Firenze

Sul Corriere Fiorentino del 31 ottobre si legge: “Tre mesi di interruzione della circolazione, da giugno 2026 a metà settembre, per sostituire il ponte al Pino, il cavalcaferrovia che dopo 140 anni di servizio ha raggiunto il fine vita. È quanto emerso ieri in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’intervento presso la sede di Rfi di viale Redi, ma la viabilità alternativa per il traffico privato, quali percorsi effettueranno i bus e per quanti giorni sarà necessario interrompere il transito ferroviario sottostante sono aspetti «che devono ancora essere definiti». Il cantiere, in parte già allestito, prevede 4 fasi per completare i lavori e un investimento di Rfi di quasi 17 milioni di euro. A gennaio 2026, verosimilmente l’ultimo fine settimana del mese, il ponte chiuderà per due giorni, affinché possa essere posizionata la passerella pedonale (lunga 44 metri e larga 3), che garantirà il superamento della ferrovia per tutta la durata dei cantieri (a piedi o in bici che comunque dovranno essere condotte mano). Tra febbraio e marzo saranno svolti gli interventi propedeutici per la posa del ponte (rinforzo delle «spalle» di appoggio della nuova struttura in acciaio e cemento armato) e per circa tre settimane la circolazione sul cavalcaferrovia sarà limitata a due corsie (rispetto alle tre attuali). Da inizio giugno a metà settembre la fase 3, la più impattante, che prevede la chiusura al traffico stradale, rimuovere la vecchia struttura e posare il nuovo ponte prefabbricato con una speciale gru di 2 mila tonnellate. La quarta fase, tra settembre e novembre, riguarderà lo smontaggio della passerella pedonale provvisoria che comporterà la chiusura del nuovo ponte per due giorni”.

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